
“Ebbene si, mi manca Walter White”. Bryan Cranston lo confessa al Guardian
in una lunga e splendida intervista su quello che è la sua carriera nel
dopo-Breaking Bad. Lo vedremo presto qui in Italia in “Godzilla”,
mentre il quotidiano di Manchester lo incontra mentre è nei teatri di
Broadway è Lyndon Johnson in “All the way” e quando il fotografo gli
chiede una posa rilassata per le foto di rito, lui ci scherza su:
La mia faccia rilassata? Io spavento le persone. Ci sono quelli che hanno il sorriso incorporato, hai presente? Io sono di quelli che sembra che sta per mangiare bambini.
Bryan Cranston, 58 anni ed una carriera completamente rilanciata da Walter White
e la parabola dell’uomo medio che passa da “Mr Chips a Scarface”, per
dirla alla Vince Gilligan, creatore di quella che per molti è diventata
semplicemente “La Serie Definitiva”. La storia dell’insegnante di
chimica protagonista di una vita piatta che si trasforma in un signore
della droga senza scrupoli e tutto il mondo immaginario su cui ruota
“Breaking Bad” resta per Bryan Cranston “quanto di più reale possa
accadere” nella vita:
E mi manca molto Walter White, ho fatto questo l’ultimo giorno di riprese (mostra il tatuaggio con il logo della serie “BrBa”, sul lato dell’anulare della mano destra, ndr) e quando mi hanno chiesto ‘Perché vuoi farlo lì se nessuno lo vedrà?’. Ho risposto che era importante che io vedessi tutte le opportunità che ho avuto e sto avendo grazie a questo show.
Il fine giustifica i mezzi. La vita secondo
Cranston ha finito per aderire al Walter White-pensiero e ne difende le
scelte. Del resto ha vissuto con il personaggio per ben sette anni e
così lo difende:
Chi è rimasto puro a questo mondo? Forse Madre Teresa, ma i santi che camminano su questa terra, e in “Breaking Bad”, sono davvero pochi. C’è un Walter White in ogni persona nel mondo, siamo tutti in grado di fare quello che ha fatto lui. Con le stesse circostanze, chiunque si potrebbe sentire minacciato abbastanza fino a quando qualcosa, come la diagnosi terminale nel caso di Walt, lo libera e gli fa dire: ‘Fanculo! Faccio una cosa coraggiosa nella mia vita, lo faccio per me, la mia famiglia. E poi muoio’. Naturalmente, un piano ‘semplice’ va sempre storto.
Soffre la mancanza di Walter White, ha conosciuto il
destino finale del suo amato personaggio solo cinque giorni prima
dell’inizio dell’ultimo blocco di riprese e questo non gli ha cambiato
nulla. Del resto sul set, rivela, girava sempre arrabbiato, nervoso e
“come se fosse il mio ultimo giorno”. Era preparato a tutto, anche alla
fine. Caro Bryan, il buon Walt manca anche a noi e temo che il prequel spin-off “Better Call Saul” non basterà. Anche se spero non sia così.
Fonte: tv.fanpage.it
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