
La premiere inizia con un flashforward che ci mostra
Walter – con i capelli, la barba e un’identità fittizia – che
“festeggia” il suo 52° compleanno. Evento non casuale, che ci permette
di collocare temporalmente questi eventi a circa un anno dal finale
della quarta stagione e ad esattamente due anni dal Pilot.
Gli elementi interessanti che emergono da questi pochi, ma intensi, minuti sono tutti racchiusi nella domanda che sorge spontanea: da chi si sta difendendo (o chi sta attaccando) Walter?La mia impressione è che vedremo altri stralci di flashforward in qualcuno dei prossimi episodi (come con i rottami in piscina nella seconda stagione) e che questo ciclo di 8 puntate terminerà proprio con il ricongiungimento tra la timeline principale e quella futura. Scoprendo, magari, che il nemico di Walt potrebbe essere proprio Jesse: gli ingredienti ci sono tutti, da grosse bugie che potrebbero venire a galla (avvelenamento di Broke e morte di Jane) a problemi di natura economica (il “puoi anticiparmi i soldi?” non l’ho visto assolutamente come scena casuale). Staremo a vedere.
Gli elementi interessanti che emergono da questi pochi, ma intensi, minuti sono tutti racchiusi nella domanda che sorge spontanea: da chi si sta difendendo (o chi sta attaccando) Walter?La mia impressione è che vedremo altri stralci di flashforward in qualcuno dei prossimi episodi (come con i rottami in piscina nella seconda stagione) e che questo ciclo di 8 puntate terminerà proprio con il ricongiungimento tra la timeline principale e quella futura. Scoprendo, magari, che il nemico di Walt potrebbe essere proprio Jesse: gli ingredienti ci sono tutti, da grosse bugie che potrebbero venire a galla (avvelenamento di Broke e morte di Jane) a problemi di natura economica (il “puoi anticiparmi i soldi?” non l’ho visto assolutamente come scena casuale). Staremo a vedere.
Tornando al presente, troviamo Walt sistemare tutte le prove lasciate in giro prima di poter brindare, da solo,
davanti allo specchio, con il suo alter ego. Ma la doppia personalità
mostrata nel finale della scorsa stagione (vedasi piano machiavellico
contro Gus) è sempre più labile: la trasformazione in Heisenberg è ormai completa.
In questa premiere, infatti, Walt pare essere la reincarnazione di
Gustavo, mostrando quella pacatezza, ma anche decisione, sicurezza e
cazzutaggine che caratterizzavano Mr Pollos. Le scene in macchina dopo
il colpo alla stazione di polizia e il colloquio nello studio di Saul ne
sono l’esempio lampante.
Esemplare in tal senso è anche quel “I forgive you” in chiusura d’episodio, che trasuda tanto amore quanto God complex di cui sopra. Skyler è finalmente consapevole della vera identità del marito – che è the one who knocks – e ne è giustamente spaventata.
Tuttavia,
la donna riesce a mettere da parte sia i timori sia la pietà, pur di
tenere la propria famiglia al sicuro: fantastica l’interpretazione di
Anna Gunn che, davanti ad un Beneke in condizioni critiche che giura di
non proferire parola, riesce a trasformare l’iniziale sincero desiderio
di scusarsi in una maschera che la rende degna del ruolo di Heisenberg’s wife.
Probabile che questa sia l’unica apparizione di Beneke in questa stagione. L’anno scorso è stato volutamente lasciato in sospeso per deciderne la sorte successivamente, e questa mi sembra la giusta uscita di scena: d’impatto, con poco rumore. Una continuazione di tale faccenda la troverei ridondante e priva di spunti di interesse, visto che già l’anno scorso ha rappresentato certamente la storyline più debole (salvandosi per essere stata il motore dietro quel capolavoro di scena al termine di “Crawl Space”). Ma con Beneke (e Gus) non sparisce di certo Saul, che vedremo impegnato al fianco di Walt finché he says they’re done.Ma il ritorno più atteso era certamente quello di Mike: l’avevamo lasciato in Messico a farsi curare le ferite, e lo ritroviamo mentre apprende della morte di Gus e si precipita pieno di rabbia ad incontrare i due artefici di tale uccisione. Le riprese nel deserto sono come al solito favolose – da Mike che dà da mangiare alle galline all’incontro dei tre protagonisti – ma non altrettanto lo sviluppo della vicenda: Mike un po’ troppo a cuor leggero passa dal voler vendicare l’amico Gustavo all’allearsi con Walt e Jesse per distruggere le prove, visto che fino all’ultimo è convinto non possano avere successo, ed arriva anche sul punto di sparire dalla circolazione lasciandoli al loro destino. Quello che poteva essere un interessante scontro (per poi, magari, diventare comunque un’alleanza) si è consumato dunque in pochi minuti. Complice, probabilmente, l’amicizia costruita nella scorsa stagione tra Jesse e Mike (eloquente quel “Oh Jesse…” quasi paternale pronunciato da Mike) che potrebbe avere un ruolo determinante nei giochi futuri della serie. Se Jesse scoprisse le bugie di Walt, troverebbe in Mike un naturale e potente alleato, soprattutto ora che il ragazzo sta acquisendo sempre più consapevolezza delle proprie capacità: la sua contentezza quando il piano da lui proposto funziona è esemplare.
Probabile che questa sia l’unica apparizione di Beneke in questa stagione. L’anno scorso è stato volutamente lasciato in sospeso per deciderne la sorte successivamente, e questa mi sembra la giusta uscita di scena: d’impatto, con poco rumore. Una continuazione di tale faccenda la troverei ridondante e priva di spunti di interesse, visto che già l’anno scorso ha rappresentato certamente la storyline più debole (salvandosi per essere stata il motore dietro quel capolavoro di scena al termine di “Crawl Space”). Ma con Beneke (e Gus) non sparisce di certo Saul, che vedremo impegnato al fianco di Walt finché he says they’re done.Ma il ritorno più atteso era certamente quello di Mike: l’avevamo lasciato in Messico a farsi curare le ferite, e lo ritroviamo mentre apprende della morte di Gus e si precipita pieno di rabbia ad incontrare i due artefici di tale uccisione. Le riprese nel deserto sono come al solito favolose – da Mike che dà da mangiare alle galline all’incontro dei tre protagonisti – ma non altrettanto lo sviluppo della vicenda: Mike un po’ troppo a cuor leggero passa dal voler vendicare l’amico Gustavo all’allearsi con Walt e Jesse per distruggere le prove, visto che fino all’ultimo è convinto non possano avere successo, ed arriva anche sul punto di sparire dalla circolazione lasciandoli al loro destino. Quello che poteva essere un interessante scontro (per poi, magari, diventare comunque un’alleanza) si è consumato dunque in pochi minuti. Complice, probabilmente, l’amicizia costruita nella scorsa stagione tra Jesse e Mike (eloquente quel “Oh Jesse…” quasi paternale pronunciato da Mike) che potrebbe avere un ruolo determinante nei giochi futuri della serie. Se Jesse scoprisse le bugie di Walt, troverebbe in Mike un naturale e potente alleato, soprattutto ora che il ragazzo sta acquisendo sempre più consapevolezza delle proprie capacità: la sua contentezza quando il piano da lui proposto funziona è esemplare.
Ammetto che, dopo un finale di quarta stagione semi-conclusivo, avevo paura di una ripresa sottotono, ma la premiere è stata – seppur né un capolavoro né all’altezza delle precedenti – assolutamente positiva.
In 40 minuti Vince Gilligan ha ben ripreso le fila lasciate l’anno
scorso, offrendoci scene di tensione (alla stazione di polizia), di
ironia (il gesto delle chiavi di Mike, il “Yeeahh bitch! Magnets!” di Jesse che ricorda il “Yeah! Science!”
della prima stagione), di attenta evoluzione dei personaggi e
iniettandoci tanta curiosità con quello spiazzante opening ambientato in
un prossimo futuro.
Gli ingredienti per una stagione ottima ci sono tutti. Stagione che vedrà sicuramente protagonista Hank, sempre più vicino al bandolo della matassa (ora ha anche un nuovo indizio) e sempre più deciso a buttare giù quell’enorme organizzazione che la morte di Gustavo ha solo scalfito.
Di Michelle Minardi
Fonte: seriangolo.it
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